Bianchi per tutti i gusti…White Wine Show

I primi caldi si avvicinano, e cresce al voglia di bere qualcosa di rinfrescante o brioso, come un bel bianco o una bollicina, anche per accompagnare le pietanze che si andranno alleggerendo e componendo sempre più di pesce e verdure. E allora vi propongo un breve sunto delle cose che più mi hanno colpito tra gli assaggi fatti al White Wine Show di Riccione, andato in scena il 4 e 5 Maggio. Evento poco pubblicizzato, ma molto ben organizzato, per la fortuna dei pochi convenuti, tra i quali ovviamente il sottoscritto.  Location nel Palazzo del Turismo di Riccione, banchi di degustazione disposti lungo le pareti delle due ampie sale, al primo e secondo piano, con largo spazio per i presenti. Ottima anche la scelta di rifornire costantemente con cestini di panetteria croccante artigianale, come grissini, taralli e affini, che consentivano di spezzare la degustazione di tanto in tanto.

Della serie “provare per credere”, anche detta “le bolle che non ti aspetti”:

  • IMG_3292Metodo Classico Félsina: sorprende (ma non troppo ormai) trovare una bollicina in terra di Sangiovese, uva che vi entra al 60%, in assemblaggio con Pinot Nero e Chardonnay. Ottima l’impressione olfattiva, giocata su mela matura, pane cotto a legna con leggera scia fumè. Una buona bollicina, suadente, tutto ben in equilibrio, un Brut che ha freschezza, bolla piacevole e buona persistenza, con sapidità più che discreta. Nota di sapore che incrementa sul Millesimato 2009, affinato 36 mesi prima della sboccatura, ma con percentuale minore di sangiovese (40%). Nella cuvee partecipa anche un 15% di vino dall’annata precedente per dare continuità e incrementare la complessità. Intrigante con ricordi agrumati, vanigliati, di albicocca e una vena fumè, mentre al palato spuma fine e ricca mineralità. Da provare davvero.
  • IMG_3293Marramiero Brut Metodo Classico: Chardonnay 60- Pinot Nero 40, 36 mesi sui lieviti, al naso ricordi di grissino e gesso, al palato punta dritto ai ricordi di lievito, con bella sapidità ma un po’ corto in persistenza. Intrigante il Brut Rosè, a maggioranza Pinot nero, con bouquet ricco di frutti, pesca, albicocca e piccoli frutti di bosco e note floreali, si fa godere anche al palato con bella persistenza, spuma fine, freschezza e giusto corpo, con soddisfacente progressione. Della serie anche in Abruzzo si può spumantizzare.

Della serie “sapore di sale…”

  • socciDeserto 2013, Verdicchio Castelli di Jesi Classico Superiore – Soccidi vivo verdolino, regala note di pompelmo, fine erbaceo e mineralità al naso, e in bocca ha fresca veemenza, lungo nei ritorni degli aromi, con una spiccata sapidità che si sprigiona al palato, con fine nota di agrume giallo. Profondo e di grande prospettiva, bella interpretazione del territorio.
  • A-PUDDARA-2011-5A’ Puddara 2012 – Tenuta di Fessina. Da sole uve Carricante, coltivate alle pendici del’Etna: profonda mineralità di pietra focaia, poi note di miele e fiori di zagara, frutta secca pralinata e cenni esotici di banana e arancia. Gran classe anche al palato, rotondo e avvolgente, corre su un binario di ferrea freschezza, dotato di struttura ricca, con glicerina e sale. Lungo nel ricordo, che fa viaggiare tra le rocce del vulcano più famoso di Sicilia.
  • Meridia 2010 – Belisario, Verdicchio di Matelica dai toni ancora verdolini, offre note minerali sottese da profumi di pesca, mandarino ed erbe aromatiche. Attacca intenso il palato con bel connubio fresco-sapido, dotato di struttura e calore dura a lungo con ricordi marini e di dragoncello.

Della serie “i barric(c)ati”

  • Vespa Bianco 2011 – Bastianichblend di vitigni internazionali (45% Sauvignon, 45%  Chardonnay) vinificati separatamente e affinati per metà in acciao e per metà in botti da 40hl, mentre il restante 10% è da uve Picolit, fermentate in tonneau. Il legno risulta infatti ben dosato, emerge bene la nota minerale, note di frutti bianchi e tropicali, pepe bianco e nocciola. Al palato è intenso, sapido e lungo, regala numerose sfaccettature gustative. Davvero ben fatto.
  • IMG_3282Terre Alte 2011 – Livio Felluga: qui la barrique entra solo in parte, ad arrotondare i caratteri del Tocai Friulano, che va poi in assemblaggio con Pinot bianco e Sauvignon, entrambi affinati solo in acciaio. Risultato di grande finezza, dall’elegante colore paglierino di piena consistenza, ai profumi complessi e definiti, che spaziano dai fiori bianchi a succosi frutti a polpa bianca (mela, pera, pesca bianca), una fresca scia agrumata e un bel filo erbaceo fresco, su cui chiude una nota di frutta secca a guscio. Palato modulato di grande finezza, lungo e persistente, con grande sapidità fusa a morbidezza e nervo di freschezza che gli danno grande equilibrio, pure se ancora con molta vita davanti.
  • Masciarelli – Marina Cvetiç 2010, etichetta storica della cantina, Chardonnay 100%, in pieno stile internazionale. Tanto burro e nocciola tostata e un fine ricordo balsamico. I profumi e gli aromi sono un po’ sottomessi all’impronta dei legni, importante e ancora in fase di integrazione in una struttura importante e di lunga prospettiva.
  • Planeta – Chardonnay 2012, dal colore oro vivo e brillante, da copertina, gioca di vaniglia, burro, e frutti gialli maturi, pesca e albicocca in primis, morbido e rotondo ma sorretto da buona spalla acida. Gusto internazionale, con manifesta impronta del legno, non sgarbata ma decisa.
  • San Sisto 2009 – Fazi Battaglia. Etichetta di punta tra i loro Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Classico, con passaggio in legno per 10-12 mesi. Bel risultato, con note floreali di acacia e di fini erbe aromatiche ancora ben definite e unite a ricordi di agrume e una scia fumè, piacevole anche al palato, dove entra potente, con sapidità e freschezza ricche e ben bilanciate da un corpo in buon equilibrio. Elegante.
  • IMG_3297AlbaRara Cru Artigianale 2010 – Tenuta Santa Lucia. Da Mercato Saraceno un’albana tutt’altro che scontata, dotata del corpo e della freschezza tagliente di questo vitigno, ma arrotondata da ricchezza glicerica e contributo dei legni, dove sosta sulle fecce fini con frequenti battonage. frutti gialli dolci, pesche sciroppate, con note di spezie dolci e un ricco tono vanigliato. Cremoso e avvolgente, lungo e saporito, un vero fuoriclasse romagnolo.

Della serie “il fascino del duro”

  • IMG_3286Gruner Veltliner 2013 – Abbazia di Novacella: da un vitigno autoctono, ben adatto alla montagna, rustico e resistente alle intemperie, che necessita sforzi per limitare le quantità, con grande attenzione a potature e diradamenti. Un lavoro che dà i suoi frutti in questo vino di colore paglierino dai riflessi verdi, che colpisce con intensi profumi di timo, mela, lime, agrumi gialli e piante aromatiche. Di intensa freschezza, quasi dissettante, al palato, ma non manca di corpo, con bella base di calore e carica minerale. Ottimo anche da solo per rinfrescare calde sere estive.
  • IMG_3289Riesling 2013 Alois Lageder: vino ancora in fasce, che sprizza freschezza, sottesa da sapidità e calore, che evolveranno con interessanti sviluppi. Oggi p intenso e lungo su toni di agrume e fiori bianchi, tutto giocato sulle sensazioni dure.
  • IMG_3291Favinia 2012 – Firriato: da vigneti a 20 metri dal mare, sull’isola di Favignana, ottenuto da uve Grillo, Zibibbo e Catarratto, che si caricano di tutto il carattere dell’isola. Sentori spiccatamente iodati e salmastri, approccio al palato di impatto fresco, e allungo sapido, duro ma di beva. Uno scoglio, ma da bere, non da superare.

Della serie “belle bolle”:

  • Arunda (Trento DOC): Brut che gioca con fiori e frutti bianchi, mentre l’Extra Brut racconta maggiori note di pane, e al palato è più incisivo sulla parte fresco-sapida. Intrigante il Blanc de Blanc, dove l’uso dei legni è ben dosato, mentre solo acciaio per i vini del Riserva Millesimato 2008, dove la piacevole bocca chiude su ricordi finemente fumé e con cenni di piccoli frutti rossi, uniti ai ricordi fragranti del lungo affinamento sui lieviti.
  • Nino Franco (Valdobbiadene) interpreta bene il Prosecco, dalla sua area originaria, la Valdobbiadene, con un Brut Cuvee tutto fiori e mela verde, con bella vena minerale gessosa, fresco e scorrevole al gusto. Il Vigneto della Riva 2013 di San Floriano è più morbido e pieno, con frutto più maturo, grazie ai 3 mesi passati sulle fecce fini, ed evidenzia belle note di lievito che quasi ricordano un metodo classico. Il Grave di Stecca Brut 2011, riposa almeno un anno in bottiglia prima della commercializzazione, e rivela note di mela rossa e golden, fiori di biancospino e note minerali, che si ritrovano in bocca, con sapidità piena, corrisposta da adeguata morbidezza e viva freschezza, che compongono un bell’equilibrio.
  • Bonfadini (Franciacorta): tutte etichette millesimate, dal Nobilium Brut 2011 (90 Chardonnay – 10 Pinot Nero), con parziale passaggio in botti americane nuove, che propone intriganti note di biscotto, pera matura, limone e arancio, buono anche al palato con buona morbidezza e ricca sapidità, rotondo e fresco, solo una marcia in più sull’effervescenza non gusterebbe. Molto interessante anche il loro Nature, il Veritas 2010, sempre con passaggio dei vini in barrique e 36 mesi sui lieviti, che lasciano la loro traccia al naso, dove spiccano note di arancia e cardamomo, mentre in bocca è pieno in freschezza e sapidità, con bel corpo, un dosaggio zero incisivo ma non scarno ed essenziale come altri pari categoria. Vantaggioso rapporto qualità/prezzo.

Un pensiero su “Bianchi per tutti i gusti…White Wine Show

  1. Pingback: Il vino delle stelle A’ Puddara 2012, “lungo nel ricordo”… Da White Wine Show, il Carricante di Tenuta di Fessina sul TaccuVino | Cuntu

Lascia un commento